Capodanno 2010 in montagna

È ormai giunto il periodo della classica domanda: cosa fai a Capodanno? Una tra le scelte più apprezzate per le vacanze di Capodanno 2010 è sicuramente quella di trascorrere la settimana bianca in montagna, soprattutto grazie agli attrezzati impianti sciistici e strutture ricettive di alta qualità delle località montane dell’Italia. (altro…)

Offerte Capodanno 2010 sulla neve: sciare in montagna il 31 dicembre

Trascorrere il capodanno sulla neve è un’idea che renderà sicuramente indimenticabili i festeggiamenti per la notte del 31 dicembre.

In tutta Italia le località turistiche organizzano numerose serate a tema per vivere al massimo il capodanno: concerti, manifestazioni, feste e tanto altro ancora.

Scegliere di trascorrere il capodanno sulla neve sarà un’ottima idea di salutare il nuovo anno per tutti gli amanti della montagna e (altro…)

Vacanze nelle Marche, sciare sul Monte Catria

Il Monte Catria è una montagna alta 1702 m s.l.m. nei comuni di Cagli, Cantiano, Frontone e Serra Sant’Abbondio, in provincia di Pesaro e Urbino e nel comune di Scheggia e Pascelupo, in provincia di Perugia.

Il Gruppo del Monte Catria comprende inoltre altre cime minori: il Monte Acuto (mt. 1668), il Monte Corno (1412 m), il Monte Tenetra (1240 m), il Monte Alto (1321 m) e il Monte Morcia (1223 m). L’ altimetria segna dunque le quote più elevate di questa parte centrale dell’Appennino Umbro-Marchigiano; le vette del Monte Catria e del Monte Acuto sono peraltro le più alte nel tratto appenninico compreso tra la catena dei Monti Sibillini a sud e l’ alto Appennino modenese con il Corno alle Scale (1945 m), a nord.
Fa parte delle comunità montane del Catria e Nerone e del Catria e Cesano.
La sua mole è stata considerata sacra fin dall’antichità. Alle sue falde, a circa un miglio dalla Mutatio Ad Ensem (l’attuale Scheggia), era un famoso Tempio degli Umbri, dedicato a Giove Appennino, il cui Oracolo è stato consultato anche da alcuni imperatori romani. La sua vetta era ritenuta sacra e venerata anche dai Galli Senoni[senza fonte]; nel 1901, durante scavi di sistemazione, vi fu ritrovato un bronzetto votivo di fattura gallico-romana. Oltre la Tabula Peutingeriana, ricorda il tempio in un carme, il poeta del tardo impero Claudiano, descrivendo la marcia trionfale dell’imperatore Onorio da Ravenna a Roma nel 404 d.C.; notava in alto le are minacciose del Dio Appennino ancora a servizio del culto pagano per le popolazioni del territorio. In passato alcuni ritennero che nei pressi del Tempio fossero state trovate le Tavole Eugubine.[senza fonte] Il Catria nel Medioevo ha fatto da confine tra l’Esarcato di Ravenna (territorio di Luceoli, vicino all’odierna Cantiano) e l’estremo nord del Ducato di Spoleto, che con il Gastaldato di Nocera, si incuneava fino alle orride strettoie del Corno sul fiume Sentino a circa 3 km da Isola Fossara, che incrociando il Marena e il Sanguerone nella pianura della città romana di Sentinum, si getta dopo Frasassi e San Vittore alle Chiuse, nell’Esino.

Dante Alighieri nella Divina Commedia al canto XXI del Paradiso, ha reso celebre la montagna ricordando l’eremo di Fonte Avellana, fondato nel X secolo, dove sono vissuti 76 tra santi e beati e dal quale sono usciti ben 54 vescovi. Il poeta vi è stato esule-ospite per qualche tempo. Il Catria si può dunque a buon titolo chiamare “La Santa Montagna”. Infatti ai suoi piedi oltre l’eremo di Fonte Avellana, c’erano le abbazie di Santa Maria Assunta di Frontone, S. Angelo di Paravento, di Sant’Angelo di Chiaserna, di Santa Maria di Sitria, l’Abbazia di Sant’Emiliano in Congiuntoli, l’Eremo di Luceoli e, poco lontano, alle falde del monte Cucco, l’Eremo di San Girolamo di Pascelupo; i predetti eremi e cenobi seguivano tutti la Regola di San Benedetto ed erano nell’area di diretta influenza Avellanita. Dal 22 agosto 1901 la vetta del monte Catria è sormontata da un’enorme croce eretta per volere di Papa Leone XIII e consacrata a Gesù Redentore, a ricordo del Giubileo del 1900, col concorso di tutte le Diocesi di Marche ed Umbria.

Dal Catria nascono i fiumi Cesano, Artino, il Bevano e il Cinisco.

Data l’imponenza, il grande massiccio è percorribile per tortuosi sentieri o strade asfaltate fin sulla cima, da dove si domina l’Italia centrale e la costa adriatica in un vastissimo panorama. Si può salire da Chiaserna di Cantiano, Val d’Orbia, Isola Fossara, Montelago di Sassoferrato, Serra Sant’Abbondio, Frontone, Colombara.

La stazione sciistica è sita interamente nella Provincia di Pesaro e Urbino, nel territorio del comune di Frontone. E’ disposta sul versante nord orientale del Monte Acuto. Sono presenti circa 9 km di piste da discesa servite da due impianti di risalita: una bidonvia ed uno skilift.

Per lo sci di fondo è disponibile un anello che circoscrive la vetta del Monte Acuto, estendendosi fin sotto il crinale del Monte Catria, attraversando l’altopiano dell’Infilatoio (mt. 1500).

Per lo snowboard è presente uno snow park (ovvero un’area attrezzata per evoluzioni acrobatiche).

Tutto il Massiccio del Catria è attrezzato per il trekking con diversi gradi di difficoltà, per le escursioni naturalistiche, per la mountain bike e per il turismo equestre.

Quasi tutti i sentieri sono segnalati dal CAI, Club Alpino Italiano; tra questi, degni di menzione sono il Sentiero Europa, il Sentiero Frassati (lungo 23 chilometri) e il famoso “Sentiero Italia”, che sul tratto di confine tra Marche e Umbria rappresenta un punto caratteristico per ricchezza e varietà di ambienti. Particolarmente suggestivo, lungo questo sentiero, è il sito denominato Bocca della Valle, punto panoramico di eccezionale valore, nel territorio comunale di Cantiano. Le vecchie mulattiere riportano il visitatore in un paesaggio ricco di vegetazione e di gradevoli scoperte.

Moltissimi e attrezzatissimi alberghi nella zona offrono numerose opportunità di vacanza. Sciare nelle Marche è un’esperienza unica.

Vacanze a Cavalese, capoluogo della Val di Fiemme

Cavalese, capoluogo della Val di Fiemme con oltre 3.900 abitanti, si estende su un terrazzo fluvio-glaciale in leggero pendio nel punto di maggiore estensione della Val di Fiemme. Sede dei principali servizi mandamentali e degli uffici di valle, esso offre all’ospite invernale numerose occasioni di fare sport: dagli impianti di risalita nell’area sciistica dell’ Alpe Cermìs, alla pratica dello sci di fondo nel fondovalle e al Passo Lavazè, senza tralasciare gli incantevoli panorami che si possono ammirare seguendo diversi itinerari con le racchette da neve ai piedi.

Non mancano altre proposte sportive e di divertimento, oltre ad appuntamenti di carattere culturale e mondano. Questo grazie ad una vasta offerte degli alberghi della valle.

L’abitato si sviluppò nel XII secolo sulle rive del torrente Gambis. Qui sorsero mulini, centri per la lavorazione del ferro e del rame, per la tintura dei tessuti, concerie e segherie. Cavalese divenne presto la capitale politica, religiosa ed economica della valle. Fu residenza estiva dei principi vescovi di Trento del XVI secolo e dal 1850 è sede della Magnifica Comunità di Fiemme.

Abitata da funzionari vescovili e da molte famiglie benestanti, Cavalese vide tra il Quattrocento e il Seicento, la costruzione di palazzi signorili adornati da affreschi sacri, fregi e decorazioni che tuttora caratterizzano la cittadina. La Villa, che coincide con la parte più elevata di Cavalese, conserva l’antico assetto urbanistico: numerosi sono gli edifici con elementi decorativo-architettonici medioevali.

Il convento dei Francescani e la chiesa di San Vigilio rappresentano un complesso di notevole interesse artistico. Nella chiesa si possono ammirare altari lignei secenteschi, statue in legno dipinto e opere dell’artista Antonio Longo.

Le vostre vacanze in montagna, sulla neve di Cavalese saranno originali e piene di avventura!

Che dite di fare un salto?

San Candido tra le sculture di ghiaccio

San Candido (in tedesco Innichen) è un comune di 3.136 abitanti della Provincia Autonoma di Bolzano, nell’Alta Pusteria. Un paese classico di montagna, talmente bello che con la neve sembra un presepe.

La sua popolazione si è dichiarata in maggioranza di madrelingua tedesca e da quelle parti tutti lo parlano molto più dell’italiano.

San Candido è situato al di là dello spartiacque alpino, poiché attraversato dal fiume Drava, immissario del Danubio. San Candido e la vicina Sesto sono quindi tra i pochi comuni italiani non facenti parte dell’Italia in senso geografico perché appartenenti al bacino idrografico del Danubio.
Il successivo sviluppo è stato prevalentemente turistico: quello invernale legato alle piste di sci dei Baranci e del Monte Elmo e lo sci da fondo con piste per Sesto e Dobbiaco, e da lì a Cortina e a Monguelfo (val Cassies) e Valdaora (Anterselva). In questa valle ogni anno tantissimi turisti passano le migliori vacanze invernali.

L’attività economica è stata vivacizzata dalla presenza e dalla crescita di Senfter, azienda leader a livello mondiale per la produzione di speck. Quest’ultima realtà oggi multinazionale con filiali e siti produttivi sparsi per il mondo, era fino agli anni cinquanta poco più della classica macelleria a gestione familiare nella piazza principale del paese.

Nel gennaio 2009, nelle località altoatesine di San Candido e San Vigilio, 30 artisti provenienti da tutto il mondo daranno vita al 19° Festival Internazionale delle sculture in neve. Gli attrezzi: filo spinato, seghe e palette. L’equipaggiamento: stivali di gomma, paraorecchie e guanti. Questo sarà il necessario per far divertire e sbalordire i turisti e non solo.

Imponenti nella gelida brezza invernale, bizzarre nelle penombre della sera; così si ripresenteranno nuovamente nel prossimo inverno, a dar lustro e sfoggio ai paesi ammantati di neve. Stiamo parlando delle fantasiose opere artistiche nel più freddo e originale dei materiali che vedranno la luce in occasione dell’ormai tradizionale festival delle sculture in neve di San Candido e San Vigilio.

La forma rappresentativa è tanto semplice quanto attrattiva per gli spettatori: negli angoli più suggestivi di entrambe le località verranno approntati dei giganteschi cubi (3x3x3 m) di neve pressata e ghiacciata con acqua.

Su questi cubi i 10 gruppi partecipanti daranno libero sfogo alla loro creatività e fantasia realizzando sculture uniche nel loro genere. L’acqua, che grazie alle rigide temperature invernali ghiaccia in un attimo, è l’unico elemento sul quale gli artisti potranno contare per plasmare le sculture con i loro attrezzi.

Le opere d’arte dovranno essere completate entro i tre giorni previsti. Dopodichè toccherà ai turisti ospiti delle due località ed agli abitanti valutarne i pregi e scegliere le migliori.

Il Festival si terrà dall´14 al 16 gennaio 2009 a San Candido e dal 19 al 21 gennaio 2009 a San Vigilio. Le sculture in ghiaccio, che potranno essere ammirate anche di sera grazie all’impianto d´illuminazione espressamente previsto, rimarranno al loro posto fino a quando, con l’approssimarsi della primavera, non si scioglieranno.

Che aspettate, tenetevi liberi per quei giorni e visitate le bellezze della Val Pusteria.