Vacanze in Centri benessere: fango-balneoterapia in Veneto

La migliore soluzione contro lo stress della vita quotidiana è sicuramente quella di trascorrere una vacanza breve ma intensa in uno dei centri termali del Veneto, famosi per i miracolosi fanghi e per le acque termali. Una delle tappe principali delle vacanze in Veneto è rappresentata dai centri benessere dei colli Euganei diventati nel tempo tra i più famosi e importanti sotto l’aspetto della cura del benessere sia in Italia che in Europa, tanto da essere convenzionati con il Servizio Sanitario Nazionale. (altro…)

Vacanze in centri benessere: i benefici della talassoterapia

Antico trattamento dalle molteplici proprietà terapeutiche e curative inventato in Gran Bretagna nel XIX dal dottor De La Bonnardère, la talassoterapia è ormai da anni in cima alle motivazioni che portano a scegliere le vacanze in centri benessere.

L’Italia è uno dei paesi che, per la sua conformazione fisica e per il clima mite, offre trattamenti termali dalle proprietà terapeutiche di alta qualità e la talassoterapia è uno dei trattamenti più praticati e più richiesti.
I suoi benefici offerti dall’acqua marina e da tutte le sostanze estratte dal mare, dalla sabbia e dalle alghe, sono una cura naturale contro:
reumatismi, artropatie croniche, osteoporosi, riabilitazioni post traumatiche, alcune malattie della pelle e alcune malattie dell’apparato circolatorio. (altro…)

Vacanza benessere: le terme in Veneto

Tra le varie tipologie di vacanza, sicuramente le vacanze benessere sono tra le più amate dagli italiani, in quanto uniscono relax e benessere psicofisico della persona. Tutta la nostra penisola vanta centri benessere, hotel wellness con spa di prim’ordine.
Tra le varie regioni, il Veneto vanta località termali di grande qualità, con trattamenti estetici e curativi quali idroterapia, fangoterapia, idromassaggi e terapie di riabilitazione personalizzate.

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Vacanze benessere a Pisticci in Basilicata

L’ipotesi meno probabile vuole che l’etimologia del nome Pisticci derivi dal greco Pistoikos, luogo fedele (da pistis, fede, e oikos, luogo). Infatti, durante la guerra tra Taranto e Roma nel 291 a.C., Pisticci fu l’unica città metapontina che rimase fedele a Taranto, da qui il nome di luogo fedele, poi latinizzatosi in Pisticium.

L’altra ipotesi è che il nome derivasse dal tardo latino Pesticium o dal basso franco Pestiz che significano terreno pascolativo. Quest’ipotesi è tuttavia la più accreditata al momento.

La M e la P presenti sullo stemma cittadino ricordano il fatto che Pisticci gravitasse nell’area di influenza di Metaponto e anche la spiga di grano ne è un simbolo: infatti la spiga era il simbolo stesso di Metaponto ed era effigiata sulle monete della colonia greca. Il primo stemma cittadino era costituito dalla sola spiga ed è situato sul basamento dell’altare della chiesetta rurale di San Vito.

Il territorio di Pisticci si estende per 23.000 ettari ed è compreso tra i fiumi Basento, a Est, e Cavone, a Ovest, che separano il territorio pisticcese rispettivamente dai comuni di Bernalda e Montalbano Jonico.

Le tre colline su cui sorge il centro storico, Serra Cipolla, San Francesco e Monte Como, sono situate nella parte occidentale, dove il terreno è prevalentemente argilloso e i versanti delle colline sono caratterizzati da profonde scanalature, i calanchi.

Terravecchia – Costituisce la parte più antica dell’abitato da cui nel 1688 franò l’attuale rione Dirupo. In esso sono ubicati il castello, l’antica porta del paese, la Chiesa Madre, la Chiesetta dell’Annunziata e i ruderi della chiesa della Madonna della Stella e diversi palazzi gentilizi. Vi è situato il torrione dell’acquedotto dell’Agri, di epoca fascista. Si tratta di un serbatoio costruito per il fabbisogno idrico del paese, con adiacente un altro serbatoio più piccolo di asservimento a Montalbano Ionico. Per la costruzione fu abbattuto il castello normanno-svevo che sorgeva sul posto, di cui sopravvive una massiccia fortificazione quadrata, forse il mastio, fino a qualche tempo fa adibito a ricovero di capre. Sorte molto simile a quella toccata al castello di Lagopesole, di federiciana memoria,oggi restaurato, dopo essere stato per anni destinato a ovile per le pecore.
Osannale – Piccolissimo e inglobato nel rione Terravecchia, è costituito dalla piazzetta omonima e da pochi vicoli adiacenti. Nella piazzetta è situata la Croce delle Palme, una croce in pietra bianca su un lungo basamento cilindrico. A ricordo dell’eccidio di vittime innocenti ivi perpetrato dal terribile “capobanda” Pagnotta.
Loreto – Alle spalle del rione Terravecchia, prende il nome dall’antica chiesetta delle Madonna dello Rito, locuzione trasformatasi col tempo in Loreto. Vi avevano sede le antiche carceri cittadine, ossia mandamentali, essendo il paese sede di Mandamento.
Dirupo (comunemente in dialetto T’rrup) – Ha preso nome dalla rovinosa frana del 1688, sulle rovine della quale fu costruito. Vi è ubicata la chiesetta dell’Immacolata Concezione. A Pisticci t’rrupist (abitante del Dirupo) è sinonimo, usato oggi scherzosamente, di rozzo in quanto la popolazione del rione era costituita soltanto da contadini senza famiglie di professionisti né tanto meno di nobili. Questi contadini ebbero però la forza e l’orgoglio di ricostruire le loro case sulle rovine di quelle precedenti, dopo che il tentativo di ricostruirle in zona più sicura, in contrada non a caso detta “terranova”, fu frustrata dalle esose pretese del signorotto locale,tale De Cardenas.
Marco Scerra (comunemente in dialetto Mac’Scerr) – Deve il suo nome al brigante Marco Scerra, proprietario della vigna su cui fu edificato il rione. Alla sua estremità è situata la seconda piazza principale del paese, piazza Plebiscito o più comunemente San Rocco, su cui si affacciano la chiesa del Santo Patrono, la torre dell’orologio e l’agenzia delle entrate.Quest’ultima allocata in una costruzione moderna,edificata sulle rovine di una casa gentilizia, il Palazzo Durante, sopravvissuto alla terribile frana del 1688, ma non alla incuria e all’abbandono degli uomini, sì da determinarne il crollo rovinoso non molti anni addietro.
Tredici – Il nome indica il numero delle case che si affacciavano anticamente sull’odierna via Manzoni.
Cammarelle – Il nome è quello del proprietario del vigneto su cui il rione fu costruito da circa metà 1900. In cui è stato appena ultimato un parcheggio multipiano che a breve sarà inaugurato. E dove fu trovata, ma fisicamente non se ne conserva memoria,a differenza del parcheggio, la fornace del più grande ceramista italiota, il “Pittore di Pisticci”.
Municipio – Prende il suo nome dalla presenza del vecchio palazzo municipale, oggi sede del tribunale. Occupa la parte centrale dell’abitato con la piazza principale su cui si affaccia il Convento, da cui in realtà il palazzo municipale era stato ricavato: tant’è che l’antico chiostro, sormontato da una meridiana, archivoltato intorno a un magnifico pozzo dal boccaglio geometrico è stato trasformato in sala udienze consiliari.Questo in tempi recentissimi. Il boccaglio del pozzo però si è salvato.
Picchione (raramente Montebello) – Dalla famiglia sui cui terreni è stato costruito, sviluppatosi a partire dal 1700.Sede di una chiesetta prima sconsacrata e poi ricostruita nel rione dedicata alla Madonna d’u clumm”, cioè del “fiorone”, il fico “primitivo”, inteso come frutto, che matura a luglio, mese in cui cadeva la solennità religiosa.
Piro – Anticamente detto Contrada del Pero dalla presenza di numerose piante di pero su questi terreni. Si sviluppò a partire dal 1800, è attualmente sede dei servizi del distretto sanitario e della sede attuale del Comune di Pisticci a Palazzo Giannantonio.Sicuramente assunse importanza perché lì era ubicato il cinema “Colosseo”, in via Basento, quasi a strapiombo sulla sottostante via Cammarelle, opera ardita non solo sotto il profilo costruttivo, ma anche educativo: in mancanza dell’odierna televisione, era a scuola e al cinema che si apprendeva di essere italiani.
Croci – Deve il suo nome alle 5 croci lì collocate nel 1752 in occasione di speciali predicazioni missionarie, prima di questo evento il rione aveva il nome di Contrada Belvedere. Tutto il versante sud del rione è sostenuto da un muraglione in cemento armato, costruito dopo la frana del 1975, che l’ha quasi completamente distrutto. Sempre dopo la frana trovarono posto qui la villa comunale e alcune strutture sportive.
Le Matine – Comprendono la parte orientale dell’abitato e il nome, termine dialettale per “mattine” deriva proprio dal fatto che questa è la parte del centro urbano esposta al primo sole. È costituito da tre rioni.

Fiere e Sagre estive

Giugno: festa di Sant’Antonio da Padova.
Luglio:

* LucaniaFilmFestival, rassegna internazionale di cortometraggio.
* Raduno regionale di bande da giro.
* Varie manifestazioni culturali, sportive e spettacoli.
* Prima settimana di luglio, festività in onore della Madonna di Fatima e Cristo Re.
* Ultima domenica del mese di luglio, gara podistica su percorso cittadino a cura del Centro Studi Gymnasium.
* 26 luglio – Sagra dell’anguria e festa di Sant’Anna nella frazione di Casinello.

Agosto:

* 1° agosto, sparo di mortaretti e giro della Banda di Pisticci per le vie della città alle ore 6.00 per segnalare l’inizio ufficiale delle festività e dell'”agosto pisticcese”.
* 6° agosto, rassegna musicale “Cantabimbi” a cura del Centro Studi Gymnasium.
* 1-10 agosto, manifestazioni culturali e spettacoli organizzati dalla Proloco Pisticci.
* 8 agosto, XI edizione del Premio “Dirupo d’Oro”,(Voluto nel lontano 1996 dal Presidente dell’epoca Giovanni Rotundo,e altri amici avendo trovato molte difficoltà ad allestire la prima edizione) assegnazione del premio a personalità lucane distintesi nel mondo in vari settori professionali, organizzato dalla Proloco Pisticci.
* 1-14 agosto, “Lammieinmusica”, rassegna di musica popolare organizzata dall’associazione “Allelammie”.
* 12 agosto, alla mattina fiera-mercato, retaggio dell’antica fiera del bestiame, alla sera fiera dei prodotti tipici organizzata dall’Associazione “La Spiga” con assaggi di specialità pisticcesi e lucane.
* 15-16-17 agosto, feste patronali in onore di della Madonna Assunta, di S. Rocco e di S. Vito; processioni, concerti bandistici, gare pirotecniche, illuminazioni, manifestazioni culturali e sportive, spettacoli di musica leggera. 17 a sera processione del carro trionfale trainato dai cavalli.
* 18 agosto, serata conclusiva delle feste patronali con concerto di un cantante.
* Manifestazioni culturali e sportive fino alla fine del mese.
* Fine agosto – Feste di San Pietro e San Leonardo nei pressi delle rispettive chiesette rurali con bancarelle e spettacoli.

Settembre:

* Festività in onore della Madonna delle Grazie (Frazione Marconia), Madonna di Loreto, Madonna di Viggiano.

La cucina

La cucina tradizionale è la tipica meridionale: piatti semplici della tradizione contadina con pasta fatta in casa, verdure e ogni cosa commestibile producibile dal maiale.A tal proposito Pisticci fa onore alla tradizione che vuole la salsiccia lucana assolutamente superlativa rispetto a tutte le altre se è vero, come è vero, che il nome di “lucanega”, che fin dal tempo dei Romani al nord significa salsiccia, non può che venire da Lucania. La salsiccia pisticcese si caratterizza per l’abile dosaggio di ingredienti, assolutamente naturali, che impediscono possa avariarsi, a onta del clima non particolarmente freddo tipico di una realtà collinare. Tra questi ingredienti spicca l'”anese”, che pare debba essere la spezia nota come “coriandolo” e il peperoncino in polvere, dolce o piccante a seconda dei gusti, che veniva ottenuto direttamente dalla molitura dei peperoni precedentemente essiccati. Vi sono fondamentalmente due tipi di salsiccia, quella “magra”, più prelibata e quella grassa, ottenuta con più dovizia di lardo e più adatta alla cottura sotto la brace.L’una e l’altra comunque capaci di ispirare gli strambotti e le composizioni improvvisate al suono del cupa cupa. Per non parlare della soppressata pisticcese, ormai rara, autentico capolavoro della tecnica casalinga e contadina dell’insaccamento e della successiva conservazione, che nel caso della soppressata avveniva secondo modalità antichissime che prevedevano l’uso della paglia o della cenere come ambienti idonei alla stagionatura. Altro autentico capolavoro locale è il pane, ancora oggi prodotto seguendo costumanze che si perdono nella notte dei tempi.L’ingrediente fondamentale, ormai in via di estinzione, è la farina ottenuta da una varietà indigena di grano duro, il cosiddetto”cappello” o “cappella” che rende il pane, opportunamente impastato anche con l’aggiunta di patate, particolarmente fragrante e capace di conservarsi diversi giorni. La stessa farina viene impiegata per la pasta fatta in casa.

I tipi di pasta tipici sono le tapparédde (a forma di rombo), i rucchélé (ruccoli, gnocchetti concavi), i tagghiariédde (tagliolini), maccheroni ai ferri e orecchiette, con sughi spesso insaporiti da cacciagione, una volta lepre e cinghiale, ma anche uccelletti prede della micciarola. Tagliolini e ruccoli si prestano anche a piatti con verdure cotte: i ruccoli in particolare vengono impiegati per un piatto molto simile a quello pugliese degli “strascinati” e cime di rape, mentre i tagliolini vanno bene con i ceci, i fagioli o i piselli.Per non dire della cicerchia, leguminosa assai discussa, almeno nel vissuto popolare, per un’antica credenza che la vuole capace di far perdere la ragione.

Le verdure tipiche sono fave e cicorie, lambasciùne (cipolline).I lambascioni sono bulbi selvatici, che si scavano nel terreno usando una zappa lunga e stretta, ” u zappudd'”. Corrispondono presumibilmente alla pianta nota come muscaro: leggermente amarognoli, ricchi di proprietà sconosciute, digestivi, forse afrodisiaci, si cucinano e si conservano secondo diverse modalità, con l’olio fritto e l’aceto, con il peperoncino, impanati nell’uovo e così via.

I dolci tipici natalizi sono le pettole, le ‘ncartagghiate (cartellate), i porcedduzzi (porcellini).

Il benessere a Pisticci è la grande attrazzione. Gli hotel benessere a Pisticci sono il modo migliore per rilassarsi dopo tanto lavoro e tante fatiche quotidiane.

Le vacanze a Pisticci vi daranno una sensazione unica e mai provata.

Vacanze benessere ad Ayas Champoluc in Valle D’Aosta

Ayas è un comune italiano composto di 1.335 abitanti della Valle d’Aosta, situato nella Val D’Ayas. L’abitato si divide in più nuclei, dei quali i più importanti sono il capoluogo Antagnod e la nota stazione invernale di Champoluc.

ll comune è frammentato in molte frazioni. Tra queste merita particolarmente ricordare Champoluc, Antagnod e Saint Jacques. Antagnod è definito unoi dei più bei borghi d’Italia.

Champoluc è una frazione di Ayas nella val d’Ayas in Val d’Aosta. È il centro più importante della Val d’Ayas ed è situato nella parte terminale della valle stessa ad un’altezza di 1568 m s.l.m.. Dopo l’abiato di Champoluc si incontrano ancora i villaggi di Frachey e Saint Jacques. Ad un’altezza di circa 2000 m s.l.m., sopra l’abiato di Champoluc, si trova l’ampio pianoro denominato Crest, uno dei punti più importanti dell’area sciistica.
È una importante e rinomata stazione sciistica inserita nel comprensorio del Monterosa Ski. La sua area sciistica è infatti collegata sci ai piedi con quella di Gressoney-La-Trinité e, da qui, con il versante di Alagna Valsesia. Il punto di massima altezza del comprensorio è il Colle Bettaforca (2676 m s.l.m.) che permette l’accesso alla Valle del Lys (Gressoney).

Riveste molta importanza anche il turismo estivo grazie alla possibilità di compiere numerosissimi itinerari naturalistici ed alpinistici. Champoluc è infatti base ideale per le ascensioni al gruppo del Monte Rosa.

Il punto forte di questi ultimi anni è il proliferare di alberghi di grande qualità e di centri benessere, che permettono al turista di rilassarsi dopo tanto lavoro o perchè no dopo tanto studio. La Valle D’Aosta è strutturata per il turista che ama l’avventura ed il relax e ad Ayas e Champoluc c’è tutto ciò che si vuole da una vacanza.

Vacanze benessere a Roccastrada in Toscana

Roccastrada conta 9.189 abitanti (Roccastradini) e ha una superficie di 284,49 chilometri quadrati per una densità abitativa di 32,30 abitanti per chilometro quadrato. Sorge a 475 metri sopra il livello del mare.

Roccastrada sorge su un crinale situato a destra del fiume Ombrone.

L’economia locale si basa prevalentemente sulla produzione di cereali, foraggi, uva da vino e olive. Sono attive nel territorio anche numerose industrie estrattive, dell’abbigliamento, della lavorazione del legno e di materie plastiche.

Il nome della località viene citato per la prima volta in un documento ufficiale del 1140 come “Roccestrade” e deriva dal composto di “rocca” e “strada”.

Roccastrada ha origini millenarie: si presume che il suo territorio fosse già abitato intorno al V secolo A. C. e che fosse già ambito dalle vicine città di Vetulonia e Roselle per la ricchezza di risorse minerarie presenti nella zona.

Durante la dominazione romana l’attività mineraria subì una battuta d’arresto, avendo già i Romani una fitta rete di traffici per l’importazione dei metalli.

Nell’Alto Medioevo ebbe inizio l’incastellamento del borgo di Roccastrada sotto la giurisdizione dei Conti Aldobrandeschi e la comunità si raccolse attorno a un castello di proprietà dei medesimi Conti.

Nel corso del Medioevo Roccastrada subì le conseguenze delle accese rivalità tra gli Aldobrandeschi e la Repubblica di Siena per il controllo del territorio, di conseguenza il borgo di Roccastrada non conobbe il consistente sviluppo economico che interessò altre località vicine, rimanendo escluso dai traffici commerciali.

Nel XIV secolo Roccastrada venne conquistata e annessa definitivamente alla Repubblica di Siena. Nello stesso periodo ebbe inizio un periodo di declino che interessò l’intera regione, causato principalmente dal diffondersi di epidemie malariche dovute all’espandersi di aree paludose sul territorio.

La successiva caduta della Repubblica di Siena, causata dalla potente città di Firenze intorno al 1554, determinò l’annessione di tutti i possedimenti senesei, tra i quali anche Roccastrada, alla Repubblica di Firenze che allora si trovava governata dalla famiglia de’ Medici.

La vacanza a Roccastrada si annida tra cultura, natura e benessere. Tanti gli alberghi specializzati per il wellness, il luogo ideale dove fare un idromassaggio o trattamenti estetici e perchè no dei fanghi.

Roccastarda porta una ventata di benessere nella vostra vacanza

Vacanze benessere a Castiglione del Lago

Castiglione del Lago è situato su di un piccolo promontorio che si incunea nel lago, il paese castello e’ ancora circondato da tutte le sue mura, ed abbastanza lontano dalla zona residenziale moderna per non esserne alterato. Originariamente paese di pescatori e poi zona agricola, Castiglione del Lago e’ oggi il piu’ importante centro turistico del Trasimeno. Dopo gli Etruschi ed i Romani, nel medioevo il castello fu a lungo conteso fra Perugia, Firenze, Arezzo e Siena, grazie alla sua posizione strategica che ne faceva il maggiore riferimento militare dell’intera area.

Passato definitivamente a Perugia alla fine del 1100, nel secolo successivo paese e castello furono completamente ricostruiti per ordine di Federico II di Svevia, e da allora e’ giunto ai nostri giorni con poche variazioni. Diventato caposaldo militare dello Stato della Chiesa, nella meta’ del ‘500 il territorio fu concesso da papa Giulio III a suo nipote Ascanio Della Corgna, e nel 1563 fu elevato a marchesato. La famiglia Della Corgna fu insignita del titolo di Duca nel 1623, ma con la morte senza eredi maschi del duca Fulvio Alessandro nel 1647, cesso’ di esistere la corte castiglionese ed il paese torno’ sotto la giurisdizione pontificia. Nel 1870 il Palazzo fu acquistato dal Comune di Castiglione del Lago che ne fece la propria sede, e recentemente e’ stato trasformato in museo.

Castiglione del Lago è il luogo per la vacanza ideale: l’ampiezza e la diversificazione dell’ampio territorio del comune ed il patrimonio rurale quasi interamente recuperato, hanno consentito l’inserimento di oltre 70 agriturismi di ogni tipologia, quasi tutti dotati di piscina ed altri confort. Oltre 100 i residences, gli appartamenti e le camere private, molti dei quali nel centro storico. Un rapido sviluppo stanno ottenendo anche i B&B, economici e funzionali. Ed inoltre tre campeggi, un Ostello all’Isola Polvese, sei Country Houses e tre Residences d’Epoca completano un’offerta variegata, adatta a tutte le esigenze e tutti i gusti. Molte le strutture dotate di zona fitness o beauty center, oltre naturalmente alla TV SAT al riscaldamento per le vacanze invernali.

Da Roma, che dista un paio d’ore di auto ed è facilmente collegata per ferrovia. Il turista più esigente può seguire vari tipi di percorsi: quello d’arte, ad esempio, poiché siamo nelle terre del Perugino e del Pinturicchio, ma anche di altri grandi maestri, o quello architettonico, con una presenza nel territorio davvero imponente di decine di castelli, manieri, rocche e paesi-castello. Notevolmente interessante è il percorso enogastronomico: siamo dentro la zona dei Vini dei Colli del Trasimeno, ma anche a ridosso di quella del Chianti, nel cuore delle colline senesi: a poche decine di minuti da Montepulciano ed il suo Nobile, di Montalcino e del suo insuperabile Brunello, considerato da tempo uno dei cinque migliori vini del mondo.

Gli amanti del relax assoluto troveranno una vasta scelta di stazioni termali che si raggiungono in breve tempo e offrono ogni tipo di trattamento, sia terapeutico che estetico o semplicemente rilassante. Ma non dimentichiamo che il Lago Trasimeno è in primo luogo un Parco Naturale e Castiglione del Lago vi è interamente compreso. L’Isola Polvese è stata dichiarata dal 1995 Parco scientifico-didattico e la Provincia di Perugia vi svolge attività di ricerca, sperimentazione e didattica ambientale. Di grande interesse è anche l’Oasi La Valle, con la sua stazione per l’inanellamento degli uccelli migratori, un battello elettrico ed una passarella fra i canneti che consente ai visitatori di praticare un bird-watching assistito nelle migliori delle situazioni.

Vacanze benessere alle Terme di Comano in Trentino

Le Terme di Comano si sono da sempre poste all’attenzione del mondo medico-scientifico per l’attività rivolta alla cura delle principali malattie cutanee (allergie cutanee). Poiché negli ultimi anni “la bella presenza” è diventata un requisito sempre più richiesto e ormai si parla di “diritto alla bellezza”, le Terme di Comano non potevano essere estranee a questo importante capitolo.
All’aspetto curativo proprio della medicina ufficiale, si è unito anche l’aspetto estetico, confermando così il binomio salute-bellezza, proprio delle risorse e cure naturali in genere e dell’acqua di Comano in particolare.

Il massaggio è un’arte antica, che favorisce la nascita di un nuovo rapporto con il corpo, più diretto e immediato.
Il massaggio implica una partecipazione attiva del corpo, ma anche della mente. E’ utile per rilassarsi e per ritrovare la calma e la tranquillità.
Trattenere le emozioni impedisce alle energie di liberarsi, farsi massaggiare aiuta a far fluire la nostra forza interiore.
Esistono diversi tipi di massaggi, con diverse tecniche e finalità.
Il massaggio è fatto per lenire dolori muscolari e articolari, per tonificare, per preservare e migliorare il benessere fisico e psichico, allentando tensioni e fatiche.
Per facilitare lo scorrere delle mani sul corpo, si utilizzano oli o creme appositi e solitamente si effettua su un apposito lettino. In caso di particolari massaggi (shiatzu) si può utilizzare anche il “futon” ( cioè un materassino a terra).
Le virtù del massaggio sono molte e legate al tipo di tecnica utilizzata.

Gli Hotel che possiamo trovare nella zona sono tutti orientati al benessere e sono attrezzati per far sentire il cliente nel completo relax.

ACQUA DI COMANO: AMICA DELLA PELLE ANCHE IN INVERNO
Le Terme di Comano curano la pelle e migliorano la vita anche in inverno. Dal 5 dicembre al 13 gennaio, un’occasione unica per immergersi nel benessere delle terme. Qui l’acqua sgorga ad una temperatura costante di 27°C, anche in inverno. L’ideale per curare in modo naturale e senza effetti collaterali dermatiti, psoriasi, allergie di adulti e bambini, ma anche problemi delle vie respiratorie. Una terapia di comprovata efficacia a livello scientifico. Per le cure è possibile avvalersi dell’assistenza del Servizio Sanitario Nazionale ed è obbligatorio prenotare la visita medica.

BENESSERE TERMALE: ALL’INSEGNA DI SALUTE E BELLEZZA
Nel cuore del favoloso parco termale ora vestito d’inverno, è possibile lasciarsi coccolare da mani esperte con trattamenti benessere per tutti i gusti e le esigenze. Massaggi e trattamenti per viso e corpo, da quelli tradizionali fino a quelli più innovativi, praticati da personale qualificato, sempre aggiornato sulle nuove tendenze del comparto beauty e addestrato a individuare la giusta risposta per ogni esigenze o necessità. Chi lo desidera potrà farsi accompagnare attraverso percorsi benessere e remise en forme ritagliati su misura, per rigenerarsi e ricaricarsi in modo naturale, sotto la guida di personale altamente specializzato. Per tutti i trattamenti è consigliata la prenotazione anticipata.

COMANO JUNIOR: LE TERME DEI BAMBINI
Alle Terme di Comano curare la pelle è un gioco da ragazzi. Senza l’impiego di farmaci, solo con bagni e un’infallibile ricetta che abbina relax e divertimento, i bambini combattono con successo la dermatite atopica. Le Terme di Comano sono anche valide nella prevenzione e nella cura di affezioni delle vie respiratorie, come rinite allergica e bronchite cronica. Per questo si sono attrezzate per offrire ai piccoli ospiti e ai loro genitori tutta l’attenzione che meritano. Dagli specialisti, ai bagni, all’animazione: tutto è stato pensato per una vacanza che cura e diverte. Per i bambini le Terme di Comano sono davvero un mondo tutto da scoprire, per curarsi divertendosi in compagnia di Gino, la simpatica mascotte di Comano.

Comano vi aspetta

Vacanze ad Alassio, il benessere in Liguria

Il comune di Alassio è situato sulla costa della Riviera ligure di ponente tra Capo Mele e Capo Santa Croce ed è conosciuta come centro turistico e per l’attrezzato porticciolo “Luca Ferrari”. Dista dal capoluogo circa 51 km. Il territorio comunale fa parte della Comunità Montana Ingauna

Considerato tra i monumenti cittadini più celebri, sia in campo turistico che in quello artistico, fu fino alla seconda guerra mondiale un semplice muretto ad argine del giardino pubblico alassino. Con l’avvento del Boom economico, evento che interessò negli anni cinquanta e sessanta anche la Liguria e in particolare le cittadine costiere delle due riviere, il muro iniziò ad essere abbellito da diverse piastrelle di forma irregolare.

La prima piastrella fu posizionata nel 1951 dallo scrittore statunitense Ernest Hemingway, in soggiorno presso la cittadina, alla quale si aggiunsero le piastrelle decorate del Quartetto Cetra e di Cosimo Di Ceglie. Il rito prosegue ancora oggi e tante sono le firme di personaggi celebri – circa 500 – che adornano il muretto alassino.

Gli alberghi di Alassio offrono il meglio del wellness

L’idromassaggio è sempre il più richiesto, fango detossinante ai sedimenti marini, trattamento viso intensivo anti-ossidante, la pioggia tropicale, un bagno turco, una nebbia fredda, uno scrub corpo rigenerante nutriente con oli essenziali, un trattamento viso di idratazione profonda un trattamento viso purificante + una pulizia viso, un bagno turco, un rituale corpo distensivo energizzante, una manicure + una pedicure, un trattamento viso effetto lifting immediato,
un trattamento corpo rassodante con alghe marine, un massaggio rimodellante/rassodante.
un massaggio thai, un trattamento viso riossigenante aromaterapico, un trattamento corpo nutriente agli estratti vegetali, un hot stone massage (base), un trattamento viso di idratazione profonda.

Tutti questi trattamenti sono solo la base del wellness che possiamo trovare ad Alassio.

Scoprite la Liguria partendo da Alassio.